Gianni Vattimo. Quando la politica non rappresenta più la verità

Luca Martano (June 04, 2013)
Il filosofo e membro del Parlamento Europeo analizza, presso l’Istituto Italiano di Cultura a New York, il particolare momento che sta vivendo la politica in Italia e in Europa



La verità è ciò che può fare gli interessi di tutti cittadini, soprattutto in politica. Parole e pensiero di Gianni Vattimo, filosofo, Professore e, dal 2009, membro del Parlamento Europeo.Vattimo ha tenuto, presso l’Istituto Italiano di Cultura a New York, una breve lettura durante la quale ha cercato di analizzare come la politica italiana ed europea sta operando negli ultimi anni. Il filosofo di origini torinesi, dopo essersi laureato nel 1959, ha conseguito la specializzazione a Heidelberg, in Germania, studiando con Karl Löwith e Hans Georg Gadamer. Nel 1969 è diventato professore ordinario di estetica all'Università di Torino, nella quale è stato anche Preside, negli anni settanta, della facoltà di Lettere e Filosofia. Dal 1982 è ordinario di filosofia teoretica presso la stessa università. Ha insegnato negli Stati Uniti ed ha tenuto seminari in diversi atenei del mondo. Nel 2009, dopo vari anni di militanza politica, ha annunciato la sua candidatura a parlamentare europeo nelle liste dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, venendo poi eletto.

 

Da questo momento in poi Vattimo ha quindi avuto la possibilità di avvicinarsi ancora di più al mondo politico, del quale ha cercato di studiare debolezze e contraddizioni. Il punto centrale sul quale il filosofo torinese si è soffermato durante la sua lettura tenuta nella Grande Mela, è stato quello della presunta ricerca e affermazione di una verità assoluta da parte della politica contemporanea. Politica che ormai è costituita, per la maggior parte, puramente da tecnici. Viviamo, infatti, in un periodo in cui è forte la tendenza a formare governi cosiddetti “tecnici”, soprattutto in Italia. Questi governi sono composti da personalità estranee alla politica le quali sono più vicine al mondo scientifico. Secondo Vattimo, questo tipo di politica è stata appoggiata dai media e da tutta l’informazione in generale, ed ha avuto la possibilità governare senza nessun tipo di difficoltà promulgando, cosi’, una verità di governo assoluta.


Atteggiamento che è stato accettato dai cittadini, i quali non hanno avuto altre alternative, in quanto quella del governo tecnico veniva proposta, con tipo di informazione definita “terroristica”, come l’unica soluzione possibile per risolvere tutti i problemi economici e sociali.

 

Cittadini stessi che però, dall’altro lato, non sono assolutamente più connessi con la politica, la quale sta cercando di portare avanti delle idee, ma soprattutto una verità. che non può esistere, in particolare quando si tratta di governare una nazione. Quando parliamo di politica, afferma Vattimo, per la maggior parte dei cittadini, ciò che conta, come scritto in precedenza, è cosa può fare loro del bene o cosa si avvicina di più ai loro interessi. La conclusione del filosofo torinese è, però, ancora più drastica. Siamo di fronte ad una vera e propria neutralizzazione della politica, la quale, se continuerà a proporsi come portatrice di una verità assoluta come quella della scienza, continuerà solamente a perdere consensi e attenzione da parte dei cittadini.


L'intellettuale è stato presentato dal Console Generale d'Italia Quintavalle che ha messo in luce l'importanza di unalista come Vattimo per il panorama politico italiano. Vattimo è un intellettuale da cui bisogna trarre 'ispirazione'. Il Direttore dell"Istituto italiano di Cultura, Riccardo Viale, ha introdotto l'intervento entrando nel merito anche filosofico del rapporto tra verità e politica.

 


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