Addio Franca Rame. "Una vita all'improvvisa"

Luca Martano (May 30, 2013)
La cultura italiana è in lutto: è morta Franca Rame. Un'esistenza dedicata al teatro e all’impegno civile. Fu soprattutto una donna coraggiosa, capace di affrontare le dure sfide che la sua vita le ha portato, con determinazione, fierezza e grandissima dignità. La Rame può essere considerata una femminista nell'accezione più genuina del termine, al di là della sua militanza politica degli anni '70

Fu più di una semplice, per quanto formidabile attrice. Franca Rame, moglie del premio Nobel Dario Fo e madre dell'attore Jacopo.  E' morta a Milano, aveva 84 anni ed era malata da tempo, tanto che Il 19 aprile dell'anno scorso era stata colpita da un ictus e ricoverata d'urgenza al Policlinico di Milano.

Fu soprattutto una donna coraggiosa, capace di affrontare le dure sfide che la sua vita le ha  portato, con determinazione, fierezza e grandissima dignità. La Rame può essere considerata una femminista nell'accezione più genuina del termine, al di là della sua militanza politica degli anni '70.

Al fianco di Dario Fo, che aveva sposato nel giugno del 1954 e con il quale siglò un 'unione non soltanto privata, strinse un'alleanza che la porterà, singolarmente e in coppia, a segnare numerose pagine della storia italiana artistica e non. Insieme abbracciarono, infatti, l'utopia del Sessantotto, fondando il collettivo Nuova Scena.

Ben presto però le divergenze ideologiche condussero lei e Fo a una scelta ancora più radicale. Decisero di fondare La Comune; un movimento che portò un nuovo fermento artistico e sociale del quale beneficiò l'intera scena teatrale italiana negli anni a venire.

Gli spettacoli di satira e controinformazione politica prodotti dalla Comune si susseguirono, infatti, tra aspre polemiche, ma furono sempre acclamati dal pubblico progressista e dalla critica più importante dell'epoca. Fra le rappresentazioni più famose ricordiamo "Morte accidentale di un anarchico" e "Non si paga! Non si paga".
 

Nuovamente al fianco di Dario Fo, Franca sostenne pure l'organizzazione Soccorso Rosso Militante, sposando l'impegno sociale e politico in maniera netta. Sempre in prima fila nelle battaglie civili dell’epoca, nel 1971 sottoscrisse la lettera aperta pubblicata sul settimanale "L'Espresso" sul caso Pinelli, l'anarchico morto a Milano dopo essere volato dagli uffici della Questura. Questo gesto segnò radicalmente la sua vita: nel marzo del 1973, infatti, l'attrice venne sequestrata da esponenti dell'estrema destra e costretta a subire violenza fisica e sessuale. «Ho subito ogni tipo di violenza», scriveva l'attrice sul suo sito.
 

Nonostante l’atroce esperienza, Franca Rame ebbe la forza e il coraggio di raccontare tutto in uno spettacolo che suscitò molto scalpore, intitolato "Lo stupro", nel 1981. Spettacolo che venne rappresentato prima in teatro, poi in televisione. Franca Rame fu ospite di Adriano Celentano, a «Fantastico», e lo recitò addirittura in diretta. Nel 1999 ha ricevuto la laurea honoris causa da parte dell'Università di Wolverhampton, insieme a Dario.
 

Il suo impegno politico, sentito sempre come la sua vera vocazione, la porta ad accettare di essere candidata nelle elezioni politiche del 2006 capolista al Senato per L'Italia in sei Regioni. Viene quindi eletta senatrice in Piemonte e, poco dopo, Antonio Di Pietro la propone come Presidente della Repubblica. Successivamente, però, indipendente e incapace di accettare compromessi troppo vistosi, lascia il Senato dopo soli due anni. Nell’ultimo periodo della sua vita ha pubblicato l'autobiografia "Una vita all'improvvisa", scritta a quattro mani con Fo, e con il marito era tornata a calcare il palcoscenico tra il 2011 e il 2012 riprendendo un loro classico amatissimo, e forse il più popolare, "Mistero buffo".

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