Salute e Migrazione: l’approccio transculturale
Al progetto CARE, che ha l’obiettivo di promuovere e sostenere la salute dei migranti ed è coordinato dall’INMP, partecipano cinque Stati membri a forte pressione migratoria, Croazia, Grecia, Italia, Malta e Slovenia. Per realizzare un approccio comune nella presa in carico della salute dei migranti èstato progettato un pacchetto formativo dedicato alle diverse professionalità coinvolte a vario titolo in tale processo, che viene sviluppato nell’ambito di un evento di due giornate dedicato a diverse professioni che operano a favore della salute della popolazione straniera.
L’evento ha l’obiettivo di integrare le conoscenze e le competenze dei partecipanti nell’accogliere, orientare e assistere gli stranieri, fornendo strumenti teorici, metodologici e operativi. L’incontro costituisce sul piano del networking una importante occasione di scambio di conoscenze ed esperienze tra i diversi attori coinvolti sul territorio.
I lavori, aperti da Concetta Mirisola, Direttore Generale dell’INMP, e da Angelo Pellicanò, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera per l’Emergenza Cannizzaro di Catania, affronteranno i molteplici aspetti legati alla presa in carico della salute dei migranti. Mauro Palma, Garante dei diritti delle persone detenute, inquadrerà gli aspetti legati ai diritti delle persone private della libertà personale.
Il focus è su aspetti rilevanti dell’accoglienza ai migranti: Normativa in materia di immigrazione e asilo e la sua applicazione in Sicilia e nei centri di accoglienza e il diritto alla tutela della salute della popolazione straniera; La salute, la malattia e la cura nelle diverse culture; La comunicazione interculturale nella relazione tra operatore sanitario e straniero e il ruolo della mediazione transculturale in ambito sanitario. Temi che attraversano mission e ambiti di attività dell’INMP, ente pubblico del Servizio Sanitario Nazionale: il modello dell’Istituto è centrato su un’assistenza sanitaria di carattere inclusivo, offerta in un’ottica di piena accessibilità e prossimità, sulla presa in carico integrata della persona che coinvolge medici, psicologi, mediatori transculturali e antropologi nel poliambulatorio di Roma e negli Hotspot di Lampedusa e Trapani-Milo.
Un modello che tende a sviluppare sistemi innovativi per contrastare le disuguaglianze di salute in Italia e che, nel rendere più agevole l’accesso al SSN da parte dei gruppi sociali più svantaggiati, dal 2008 ad oggi registra oltre 380mila accessi per 91mila pazienti, di cui il 67% composto da persone immigrate.
“All’interno del Progetto CARE - dichiara il DG Mirisola - in un’ottica di sinergia con l’Azienda Ospedaliera per l’Emergenza Cannizzaro, l’evento formativo, attraverso la presentazione e la condivisione di esperienze cliniche e indicazioni utili per l’utilizzo del più adeguato approccio alla salute delle popolazioni migranti, si pone particolare attenzione all’ottica transculturale. Questi due giorni sono un’occasione per migliorare le conoscenze e le competenze dei partecipanti nell’accogliere, orientare e assistere gli stranieri, ma rappresentano anche un momento di scambio di conoscenze ed esperienze tra i diversi attori coinvolti sul territorio, come nelle linee di intervento dell’Istituto, che è Centro di riferimento della Rete nazionale per le problematiche di assistenza in campo socio-sanitario legato alle popolazioni migranti, nonché Centro per la mediazione transculturale in campo sanitario.
È una responsabilità che ci vede impegnati a tutto campo, 7 giorni alla settimana, nell’assistenza socio-sanitaria rivolta a tutti i cittadini, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione, nella ricerca sulla promozione della salute per le popolazioni fragili e migranti anche attraverso lo studio di modelli sperimentali per la gestione di servizi sanitari dedicati, nella promozione e gestione di un network di stakeholder italiani e internazionali, come nella realizzazione di programmi di formazione e di educazione sanitaria. Un’opera di assistenza integrata - clinica, sociale e psicologica - a persone senza dimora, a poveri e nuovi poveri e, con l’aiuto di mediatori transculturali esperti nel campo della salute, a immigrati regolari e non. Il nostro modello di presa in carico prevede peraltro un’attenzione particolare alle diversità nelle culture, nelle religioni, nelle lingue. In un mondo globalizzato, che ci avvicina a plurimi universi e identità culturali - conclude Mirisola - la capacità di incontro, di ascolto e dialogo interpella tutti noi”.
“L’Azienda Ospedaliera Cannizzaro – sottolinea il Direttore Generale, dott. Angelo Pellicanò – è lieta e onorata di ospitare l’evento formativo organizzato dall’INMP. In quanto Hub per l’emergenza, in rete con le altre aziende sanitarie della città, la nostra struttura è in prima linea nel prendere in carico i migranti già nell’immediatezza dello sbarco. Ma anche nell’assistenza ambulatoriale l’ospedale Cannizzaro è punto di riferimento per gli immigrati presenti sul territorio. Perciò consideriamo fondamentale la formazione delle varie professionalità ospedaliere coinvolte nell’accoglienza e nella cura degli immigrati. Con questa consapevolezza l’Azienda Cannizzaro ha collaborato con la massima disponibilità con l’INMP e ha messo a disposizione ogni risorsa necessaria per l’organizzazione dell’evento formativo, al quale parteciperanno tra l’altro varie figure professionali di ospedali e altre realtà dell’area metropolitana di Catania”.
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