Due statue, un sentimento: la Libertà
Ann e David sono marito e moglie, ma anche una coppia di insegnati all’interno del programma di Roma della Duquesne University. Appassionati e studiosi da sempre di storia dell’arte italiana, sono diventati i curatori di Sisters in Liberty, le “due sorelle della libertà” che stanno facendo parlare tanto di sé per le loro evidenti similitudini estetiche.
I due professori sono stati ospiti della conferenza Sisters in Liberty alla Casa italiana Zerilli-Marimò lo scorso fine settimana. Dopo un’introduzione da parte del direttore Stefano Albertini, i due coniugi hanno affascinato il pubblico con un interessante racconto sulla storia di queste due sorelle d’oltreoceano e la vita dei loro autori, analizzandone la storia e il simbolismo.
La prima statua è quella più conosciuta, il simbolo degli Stati uniti d’America: la Statua della Libertà (1886). Rappresentazione della dea Ragione posta nella baia di Manhattan, la cui torcia simboleggia il sapere massonico. Opera dell’architetto francese Frederic August Bartholdi.
L’altra invece è frutto del risorgimento italiano, nata dalle idee di spiritualità e bellezza di una Italia del XIX secolo: la Statua della Libertà della Poesia di Pio Fedi (1883). Monumento funebre in onore a Giovan Battista Niccolini, grande drammaturgo del risorgimento italiano.
Reputate figlie, anzi sorelle, dello stesso periodo storico e degli stessi ideali, il reale legame tra le due statue rimane assai incerto. Ancora oggi si fatica a capire chi abbia preceduto chi, e intorno a questo dibattito si aggira un alone di mistero che dura da diversi anni.
Ann e David, alla Casa Italiana, hanno cercato quindi di ricostruire la storia, la vita e le opere dei due artisti. Evidenziando la forte necessità, sia da parte di Bertholdi che di Fedi, di rappresentare nelle loro opere gli eroi di un tempo: simboli di libertà, coraggio e auto-determinazione per i popoli.
Questo legame che parte da Firenze fino ad arrivare a New York si concretizza perciò nella mostra Sisters in Liberty all’Ellis Island Museum of Immigration, curata dai coniugi Wilkins e dall’Opera di Santa Croce, visibile già dal 18 Ottobre fino al 20 aprile 2020.
Ann e David ci raccontano che sarà un’esposizione interattiva e coinvolgente, che porterà i visitatori in un viaggio parallelo all’interno del XIX secolo in due paesi, Stati Uniti e Italia, entrambi alla ricerca ed eventuale conquista della propria libertà.
La mostra attraverserà i sentimenti romantici, nazionalisti e patriottici dell’Unità d’Italia attraverso personaggi come Macchiavelli, Galileo, Garibaldi e Vivaldi. Per poi passare ai grandi volti della storia americana che hanno simboleggiato la libertà e l’indipendenza negli Stati Uniti come Abraham Lincoln o George Washington.
Da non perdere il “listening wall”, un muro digitale ed interattivo che permetterà ad ogni visitatore di registrare la propria definizione di libertà.
Alla fine del percorso sarà possibile ammirare la Libertà della Poesia. Non la statua originale che continuerà ad essere visibile nella basilica di Santa Croce a Firenze, ma la sua riproduzione 3D, realizzata dalla Kent State University di Firenze.
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