Esiste un campo sconosciuto ai tiranni dove la diversità non è più opposizione, dove uomini e donne, vecchi e giovani si fanno compagnia. Esiste un campo dove basta entrarci per riscoprire la dignità della vita e la nostra appartenenza al genere umano. La compassione è la sola arte che permette di ridare nuova semente a un mondo sfigurato dal dispotismo dei tiranni. È l’arma congeniale agli uomini d’amore per arricchire i poveri e liberare i prigionieri. È la vittoria degli sconfitti, la tavola imbandita dei nullatenenti, il tesoro nascosto nel campo dei disgraziati di turno, è faro nel buio pesto del non senso. Vita che da vita si nutre e della vita si fa giocoliere. Trump e i suoi alleati, per strategia di potere, mirano per prima cosa a cancellare la compassione dal vocabolario del presente, per fare subito dopo prigioniero il mondo. Il passo è veloce, e lo sarà ancora di più se i giusti del pianeta non faranno diga al dilagare dell’ignoranza.