La lingua e il Web protagonisti della prima giornata della Conferenza dei Giovani Italiani nel mondo
La conferenza, che impegnerà i partecipanti per tutta la settimana, ospita delegati da tutto il mondo e si focalizzerà su 5 aree tematiche principali: identità italiana e multiculturalismo, lingua e cultura italiana, informazione e comunicazione, mondo del lavoro e lavoro nel mondo, rappresentanza e partecipazione.
Il primo giorno di lavori i delegati si sono suddivisi invece per aree geografico-linguistiche. Noi abbiamo partecipato alla riunione del gruppo proveniente dai paesi anglofoni, presieduta dalla Dott.ssa Silvana Mangione, Vicesegretario del CGIE per quest'area.
Nella nota conclusiva di questa prima giornata la Dott.ssa Mangione ha riassunto i punti principali fin qui emersi. Innanzitutto la salvaguardia dell'identità italiana nel mondo, che si sposa però con la consapevolezza della sua molteplicità. Diverse realtà e storie di emigrazione hanno dato vita a nuove identità, contaminate dalle diverse esperienze dei paesi di destinazione, e che costituiscono un fondamentale patrimonio. È da queste multiple identità che deve ora nascere una "cultura" di ritorno, in grado di stimolare un dialogo costante che arricchisca gli italiani in patria.
La tematica della diffusione della lingua italiana manifesta qui tutta la sua importanza. Le recenti proteste nate intorno ai "tagli" previsti dalla finanziaria 2009 all'insegnamento della lingua italiana all'estero portano all'attenzione questioni che vanno al di là della mera polemica. L'insegnamento della lingua italiana all'estero non deve essere vissuto come un onere dei contribuenti italiani, ma come un investimento. La lingua, ad esempio, non è solo un orgoglio, ma anche uno strumento di affermazione del "made in Italy", della "brand identity" dei prodotti italiani.
Ilaria Costa, direttore esecutivo dello IACE (Italian American Committee on Education), ha sottolineato l'importanza dell'insegnamento della lingua sin dalla prima infanzia. È impossibile sostenere esami di licenza liceale come l'AP (Advanced Placement) con 2-3 anni di studio. Qualunque lingua, tanto più l'italiano, necessita di lunghi tempi di incubazione ottenibili solo attraverso un percorso linguistico che accompagni gli allievi dalla prima infanzia all'istruzione superiore. A questo proposito, Angela Briguglio ha portato la sua esperienza di docente di italiano a Chicago; il suo lavoro si riduce ad un'ora alla settimana ed un corso di aggiornamento della durata di 5 giorni all'anno. Carmela La Rosa ha portato invece l'esempio del governo canadese che promuove soggiorni linguistici in Italia da un minimo di 3 settimane ad un massimo di 4 mesi, finanziando per il 95% tali soggiorni, mentre solo il 5% è finanziato dal governo italiano.
Un aspetto cruciale che è stato presente in tutti gli interventi è il rapporto che i giovani italiani all'estero hanno con i nuovi mezzi di comunicazione. Ogni comunità ha portato esempi di piazze virtuali nate spontaneamente, alcune delle quali presentano già buoni risultati.
L'esempio più lampante, portato all'attenzione della platea da Francesco Tuzzolino, delegato di Huston, è il gruppo Facebook "Giovani Italiani d'America", che dopo pochi mesi di attività conta già circa 500 membri pur non avendo un coordinamento centrale ne un'attività ponderata di diffusione. Esempi come questo dimostrano come siano sensibili le comunità di giovani italiani all'estero alle nuove possibilità offerte dal web 2.0. Un analogo accento sull'importanza di un coordinamento Web è stato espresso tra gli altri da Graziano Casale, delegato di New York. Una nota di orgoglio che ci riguarda direttamente: sia Tuzzolino che Casale ed altri hanno citato i-Italy con grande apprezzamento, non sapendo che noi eravamo in sala...
A questo punto la dott.ssa Mangione ha dato brevemente la parola al prof. Ottorino Cappelli, docente dell'Università di Napoli "L'Orientale" e Project Coordinator di i-Italy, che sedeva tra i presenti. Cappelli ha raccontato brevemente come è nata i-Italy e come si è sviluppato l'Italian/American Digital Project, invitando tutti i partecipanti ad unisri an social network. Tuttavia, ha aggiunto, non è pensabile che un unico portale possa rispondere alle esigenze di tutti. La diversità è positiva e va coltivata, mentre per coordinare e mantenere il contatto tra le varie iniziative online sarebbe consigliabile utilizzare i priù grandi social network esistenti, primo tra tutti Facebook, dove anche i-Italy naturalmente è presente.
Il suggerimento di un coordinamento web per i giovani italiani nel mondo è stato accolto con entusiasmo dalla dott.ssa Mangione, che ha spronato i presenti ad attivarsi dal basso per "dare vita ad una piazza virtuale mondiale", senza attendere necessariamnente istruzioni o finanziamenti dal governo italiano.
Noi naturalmente siamo daccordo. La Rete è indubbiamente la principale piattaforma organizzativa attraverso cui le nuove generazioni di italiani all'estero potranno attivare le sinergie necessarie affinché esperienze e progetti si arricchiscano l'un l'altro in un circolo virtuoso di collaborazione.
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