Il gesto di un lamento, secondo Peppe

Natasha Lardera (April 06, 2014)
Sarà il 9 aprile al SubCulture di New York. Incontriamo Peppe Voltarelli pochi giorni prima del concerto. Presenterà il suo ultimo album: “Lamentarsi come ipotesi”. "Una volta pensavo che il lamento fosse una caratteristica di noi calabresi e meridionali in genere col tempo ho scoperto che ci sono lamenti e spunti di lamentela a tutte le latitudini e in ogni lingua. Il lamento italiano su cui mi piace soffermarmi è un atto che oltrepassa il senso drammatico del termine per diventare consuetudine cronaca giornaliera un atto inconsapevole un gesto una smorfia."

 New York accoglie ancora Peppe. Lo fa aspettando con curiosità  le note e le parole del suo nuovo concerto, il 9 aprile al 
SubCulture. 

Peppe, classe 69, originario di Cosenza, ma laurea al Dams di Bologna, ha "certificato' la sua passione per la musica con una tesi sul Rap. Ma tanto è successo da allora, dopo aver lavorato con musicisti come Teresa De Sio, Claudio Lolli, Davide Van De Sfroos, Sergio Cammariere, Roy Paci, Pau dei Negrita intraprende la sua strada personale. Oggi abbiamo un artista poliedrico e versatile. Peppe Voltarelli non si ferma alla musica per la musica, il cinema, il teatro, la poesia, la letteratura entrano nella sua vita artistica. Il dialetto e le sue origini del sud sono solo alcuni dei suoi punti di forza. La sua musica sembra essere in continua ricerca di radici, ma il suo sguardo è attento al presente.  E la canzone d’autore si affaccia nei suoi testi con tutta la spontaneità di una lavoro che viene dal cuore.

Lo abbiamo incontrato prima del suo concerto. Presenta il suo ultimo lavoro: dodici nuove canzoni di cui nove in italiano, due in dialetto ed un brano strumentale.

Il brano che dà il titolo all’album è una ballata ed il concetto di lamento viene associato al piacere: ”ol lamento per noi è un godimento”.

Parlami del disco nuovo, “Lamentarsi come ipotesi”. Ed E' vero che gli italiani si lamentano sempre e quali sono le lamentele piu comuni?

E' il terzo album che faccio da solista concepito e realizzato a Firenze da un gruppo di lavoro composto da e Alessandro "Finaz" Finazzo producer e chitarrista e Paolo Baglioni al quale hanno collaborato tanti amici come Riccardo Tesi Otello Profazio Kevin Johansen  Mauro Durante del Canzoniere Grecanico Salentino e Alessandro Palmitessa una mosaico di italianità frizzante e propositiva una riflessione sul nostro paese una dichiarazione d'amore ironica e alcune volte struggente.

Una volta pensavo che il lamento fosse una caratteristica di noi calabresi e meridionali in genere col tempo ho scoperto che ci sono lamenti e spunti di lamentela a tutte le latitudini e in ogni lingua.

Il lamento italiano su cui mi piace soffermarmi è un atto che oltrepassa il senso drammatico del termine per diventare consuetudine cronaca giornaliera un atto inconsapevole un gesto una smorfia.

Dove e come trovi ispirazione per scrivere I tuoi pezzi? E quanto sono importanti ironia e humor? 

Le mie canzoni sono delle miscrostorie nelle quali un cronista e viaggiatore disperato  mescola la sua vita  alle vite degli altri nei luoghi nei legami e nei ritrovamenti possibili attraverso l'ironia riesco a parlare di cose molto serie mantenendo un clima leggero questa è la scommessa

Per la copertina e per il booklet di "Lamentarsi come ipotesi"  abbiamo fatto un lavoro molto interessante  con Silvia Panceri e  le artiste Anna e Rosaria Corcione che hanno creato le sculture e i dipinti della galleria virtuale fotografata da Fabrizio Fenucci  che presto riproporremo a Milano come live-act 

Cosa racconti della Calabria?

Ambienti scorci e pensieri nascosti questa è per me la Calabria un muschio di nostalgia che tappezza ogni giorno della mia vita con una lingua viva aspra e ferita che non non vuole farsi dimenticare.

Cantare in calabrese e' una forma di protesta politica o ha piu' un significato artistico?

Entrambi le coseuna lingua può servire a fare politica a denunciare delle cose che non vanno bene ma può anche essere propositiva inventare e indicare strade nuove essere seducente come un opera d'artecredo che il mio dialetto si presti a entrambe le necessità'

Ti sei definito un “cantatore con faccia e chitarra,” cosa significa? Quanto e' importante la gestualita' nella cultura italiana?

E' fondamentale racconta molto di più della parola un movimento della mano uno sguardo un modo di camminare  prima di avere carta e penna scriviamo con lo sguardo.

Mi piace lavorare sul gesto recuperarne dal passato e inventarne nuovi.

Cosa presentarai al tuo pubblico newyorchese? E se dovessi ispirarti a New York per una canzone su cosa scriveresti?

Per la prima volta suonerò  in America con la band per un recital ispirato al nuovo album insieme a Paolo Baglioni alla batteria e Italo Andriani al basso.

Penso a NYC come un luogo popolato da libertari dove la mia musica e la mia faccia non si sono mai sentite straniere.

Wednesday, April 9, 2014 
SubCulture New York
, 45 Bleecker Street, Downstairs New York, NY 10012
Doors: 7:00 pm / Show: 7:30 pm
$15.00 Advance / $20.00 At the door
(212) 533-5470

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