Verdi tra tradizione e innovazione
Abbiamo chiesto a Massimiliano Finazzer Flory, attore, drammaturgo e regista teatrale italiano, qualche informazione, per capire come mai nel 2017 second lui la persona di Giuseppe Verdi, musicista dell’800, e' ancora di grande interesse. E come mai ha deciso di raccontarlo attraverso una rappresentazione teatrale in giro per il mondo.
Verdi, perchè ha scelto Verdi questa volta?
Perché Verdi è l’Italiano. Nel mondo il suo nome è sinonimo di opera. Ne consegue che l’Italia è un’opera. D’arte. Verdi è dunque l’uomo del teatro totale che ha saputo coniugare la nostra identità con la cultura universale.
Cosa l’ha affascinata in maniera particolare del personaggio?
La sua capacità di tenere insieme tradizione e innovazione avendo chiara non solo l’idea della scena ma della società. Verdi non era nato “personaggio” ma creava personaggi rimanendo un uomo. Un uomo di campagna che aveva anticipato la nascita della metropoli.
Come lo descrivereste agli americani?
Un regista alla Spielberg con la visionarietà di un produttore che immagini una Broadway colta. Si potrebbe osare nel dire che senza di lui non ci sarebbe stato il musical. Verdi in fondo come gli americani non aveva esclusività e il suo pragmatismo era poetico.
In cosa consiste l'Italianita' di Verdi?
Nel rapporto tra l’arte che è universale l’individuo che la esercita. Nella solitudine affollata da ricordi che si trasforma in energia orgogliosa.
Quanto ha di contemporaneo?
Verdi non è stato ancora del tutto compreso. Nella sua opera puoi trovare folk, pop e perfino rock se guardiamo la relazione tra lui e Shakespeare che egli considerava suo padre. Ed infine una profonda umanità che fa si che i suoi personaggi siano ancora tra di noi. Ciò che Verdi chiede ancora oggi è che il pubblico giudichi con le sue impressioni, impressioni e nient’altro.
Cosa hai provato nell'interpretarlo e su quali aspetti del suo carattere ti sei concentrato.
Orgoglio senza retorica. Diversamente dalle sue opere Verdi è un uomo alla ricerca di un Padre e che trae la sua opera dalle leggi della natura. Interpretare Verdi significa dire agli spettatori: “come fate a seguire le mie opere se non avete letto la mia storia?”. Era un uomo tutto d’un pezzo che pensava con la sua testa e camminava con le sue gambe. Sembra banale ma a me pare che questa sia un’altra sua grandezza.
Quali altri 'passi' fara' Verdi nel mondo con te?
Il mio progetto e’ di portare, con la Regione Lombardia, Verdi nei Conservatori e nei grandi eventi dove si possa incidere politicamente con la nostra arte, la nostra tradizione per sottolineare l’importanza della formazione nell’ambito dell’opera lirica. Non siamo consapevoli di essere, grazie a Verdi, un’Italia vincente per sempre.
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