Quando una foto ti svela l'anima di New York

Eleonora Magnanelli (March 24, 2017)
Non è la prima volta che al Piccolo Cafe viene dato spazio alle fotografie. Gli artisti selezionati parteciperanno infatti tutti al Premio Fabrizio Alessandrini, in memoria di un appassionato fotografo amatoriale prematuramente deceduto nel 2002. Quale è la ricompensa? Il Premio Tiramisù (Pick me Up), che consiste in una vecchia macchina fotografica vintage, precedentemente immersa in un barattolo di vernice glossy. Gino Alejandro è uno dei partecipanti a questo concorso. Fino al primo di aprile, tra un espresso, un cappuccino o piatti autenticamente romagnoli, si potrà visitare la sua piccola mostra Rolling NYC - rigorosamente in bianco e nero. Scatti di vita quotidiana, attimi della città che non dorme mai. Foto penetranti e taglienti che giocano con le luci e le ombre della strada.

Quanti grandi fotografi hanno immortalato New York City nella loro vita, creando quelle immagini iconiche che vivono nelle mente di tutti noi?

Scatti che  ci hanno raccontanto storie di ricchezza e povertà e scene di vita quotidiana. Inquadrature che possiamo ritrovare poi, ogni giorno,  camminando tra le strade di New York.

La fotografia di strada è anche la grande passione del fotografo trentatreenne originario dell’Argentina, Gino Alejandro, che fino al primo d’aprile mostra al Piccolo Cafe (tra 274W e la 40esima strada) di New York,  otto dei suoi scatti - in bianco e nero - che sintetizzano la sua personalissima interpretazione di New York. 

E così introduce alla sua anima di questa città, i suoi volti, i suoi personaggi e la gente comune. In un gioco di luci ed ombre unico e suggestivo. 

L’artista

Gino Alejandro arriva a New York per studiare fotografia all’Istituto di Fotografia di New York e per realizzare il suo sogno: cogliere con le sue foto l’anima e la magia di una delle città capitali del mondo, sotto una prospettiva unica e personale. 

Il bianco e nero gli permette di cogliere in un modo unico i giochi di luce e ombre, penetrando il soggetto e fermandolo in un attimo che sembra sospeso nel vuoto. Nei suoi scatti predilige immortalare gli angoli dei grattacieli e del Parco, ma anche i momenti di vita quotidiana di sconosciuti che incontra mentre cammina per strada. 

Alejandro fa inoltre parte di un progetto chiamato @rollingthecities, in collaborazione con altri due fotografi, con i quali cercano di cogliere con i loro scatti, l’essenza di Barcellona e Buenos Aires. 

Valeria Orani, organizzatrice della mostra e fondatrice di Umanism NY (un'organizzazione di  servizi e strategie per la  promozione del talento Italiano contemporaneo), è rimasta subito affascinata dal progetto. Ci ha creduto e messoi tutta la sua passione: "Quando il Piccolo Cafè mi ha coinvolto nella mostra Rolling NYC di Gino Alejandro ho accettato immediatamente con grande entusiasmo perchè ho capito lo spirito che ha mosso la realizzazione di questa esposizione fotografica. Non si tratta di un episodio isolato,  ma e' un tassello di un disegno più ampio e mosso da un nobile spirito di mecenatismo, proprio dell'attività del Piccolo Cafe e dei fondatori di Michele, Alberto e Gianluca, che coniugano il business con uno sguardo attento alla produzione artistica e al talento".

La mostra e il premio "Goose Bumps Makers: The Best Storytellers".

Questa non è la prima volta che al Piccolo Cafe viene dato spazio alle fotografie. Specie quelle di strada, quelle più vere, quelle stampate su carta fotografica. Cosa che si è sempre più persa negli ulitmi anni. 

La prima ad esporre era stata, ci racconta il proprietario Michele Casadei Masseri, l'appassionata fotografia l'italiana, Ilaria Cerruti: "Ho visto le foto di Ilaria su Twitter, senza nemmeno vederla mai di persona, e le ho chiesto se aveva voglia di esporre le sue foto (stampate senza nessun costo, da noi) al Piccolo Cafe. Lei è stata la prima, ma sicuramente non sarà l'ultima. Questo è il nostro personale modo di fare mecenatismo. Di aiutare i giovani talenti a farsi conoscere". 

Dopo Ilaria e Gino, il Piccolo Cafe ospiterà altri quattro artisti sul proprio muro della quarantesima strada. Sempre artisti giovani, sempre pronti a fotografare un nuovo angolo di New York. 

Gli artisti selezionati parteciperanno tutti al Premio Fabrizio Alessandrini, in memoria di un appasisonato fotografo amatoriale prematuramente deceduto nel 2002. Il premio? Il Premio Tiramisù (Pick me Up), che consiste in una vecchia macchina fotografica vintage, precedentemente immersa in un barattolo di vernice glossy. Non un vero e proprio premio, ma un tributo alla passione, alla voglia di provarci ed emergere. 

" L’iniziativa è rivolta ai fotografi non professionisti - commenta Simone Alessandrini, figlio di Fabrizio Alessandrini e Creative Curator del progetto - e vuole portare alla ribalta immagini che raccontino una storia, che siano in grado di comunicare attraverso un’arte muta suscitando nell’osservatore quella “pelle d’oca” (goose bumps) citata nel titolo». 

Il piccolo cafe

“Il Piccolo cafe” di New York è un brand di caffetterie, catering e un ristorante, aperto nel 2010 da Michele, Alberto e Gianluca

Lo scopo del progetto è quello di offrire un’autentica cucina italiana in un ambiente informale e curato in tre diverse location di Manhattan.

Nei tre locali ogni giorno si possono bere caffè espressi, vero cibo italiano importato, con opzioni anche vegane, senza glutine e vegetariane. Il mantra del Piccolo caffè è: meno è meglio, più semplice è più buono è. 

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