Sardegna. Nove giorni di musica, gastronomia e cultura
NEW YORK. La Sardegna ha avviato venerdì sera la presa della Grande Mela partendo dal Consolato Generale di Park Avenue. Il console generale Francesco Talò si dice lieto di ospitare l'evento per far conoscere meglio la Sardegna, tenendo a battesimo l'iniziativa lanciata dal Circolo Shardana, un sodalizio creato otto anni fa, impegnato alla promozione della cultura e al supporto logistico per sardi di passaggio, ma anche a valorizzare le tradizioni regionali, formato in buona parte da professionisti affermati.
Oggi la scaletta del programma sardo prevede un matinée al Helen Mills Theatre (137 W 26th St.) a Manhattan in omaggio a Maria Carta con performance di Clara Murtas, Cordas et Cannas e Andrea Pisu. Lunedì la delegazione sarda si trasferisce a Montclair nel New Jersey alla State University (University Hall, Room 1030, 1 Normal Avenue) per un incontro con gli studenti di lingua italiana all'insegna di "Sardinia Open House" con suoni e sapori di Sardegna.
Il presidente del Circolo Shardana, Giacomo Bandino spiega che il progetto di proporre suoni e sapori della memoria sarda fu proposto due anni fa da soci nativi di Sidi, avviato dal precedente presidente Bruno Orrù tragicamente scomparso nel marzo scorso, fondatore del sodalizio newyorkese, uno dei 138 sparsi sul globo.
"Siamo tra i circoli di recente costituzione e non vogliamo sostituirci agli organi e alle istituzioni con il loro nobile ruolo, vogliamo con loro contribuire a tutelare il patrimonio culturale che ci appartiene e che ci ha sempre distinti nel mondo. Non ci potrebbe essere sede più appropriata di questa - ha sottolineato Bandino - per ricordare un'artista sarda che attraverso il suo canto umile e semplice fu tra quelli che contribuirono a rilanciare e dare una nuova riconoscenza alla lingua sarda nel mondo e il suo nome è Maria Carta".
La cantante sarda doc nata a Siligo in provincia di Sassari era cresciuta tra suoni e tradizioni di Sardegna, nel corso della sua carriera si era districata magistralmente nella sua multiforme attività in produzioni sotto la direzione di registi come Franco Zaffirelli, Francis Ford Coppola, Francesco Rosi e Giuseppe Tormatore, mentre in teatro ha lavorato con Valeria morriconi e Giorgio Albertazzi.
La celebrità di Maria Carta aveva varcato tutte le frontiere, invitata ad esibirsi nei più celebrati teatri e nelle più austere cattedrali del mondo, ha anche cantato con joan Baez e Amalia Rodriguez.
L'ex presidente sovietico Gorbaciov l'aveva voluta a Stoccolma per il Premio Nobel. Non ha mai trascurato l'impegno civile, tanto che nel periodo 1976-81 era stata consigliere comunale a Roma e l'allora presidente Francesco Cossiga, nel 1991 l'aveva insignita Commendatore della Repubblica. È morta il 22 settembre 1994 nella sua casa di Roma in seguito ad una grave malattia.
Il presidente della Fondazione Maria Carta, Leonardo Marras ha spiegato che la presenza a New York è il doveroso ricordo di una delle più grandi artiste della terra di Sardegna.
"Una grande donna, una grande protagonista della musica, è la nostra Joan Baez, la nostra Edit Piaf, un simbolo di noi sardi e la Fondazione ha l'obbligo di promuoverne il ricordo e attraverso il suo ricordo promuovere anche quella che è la grande arte della Sardegna che non si limita alla spiagge estive".
Marras ha riferito di avere mandato da parte del presidente del Consiglio regionale, Giacomo Spissu di consegnare al Console Generale la bandiera della Sardegna, oltre al medaglione che riproduce il Premio Maria Carta, un appuntamento questo divuto a respiro internazionale che comprende anche un settore dedicato all'emigrazione.
"Perché Maria Carta - racconta Marras a Talò - era molto legata ai suoi corregionali che vivevano fuori dalla Sardegna, ne conosceva le sofferenze che hanno vissuto perché lei le aveva vissute per cantare in sardo sempre e comunque a prescindere e mai farsi contaminare dal circuito del grande business".
Dalla musica al cinema il passo è breve e la Sardegna punta per il secondo anno al Lincoln Center dove si svolge dal 26 settembre al 12 ottobre la 46esima edizione del NY Film Festival, sponsorizzato dalla Regione Autonoma che per l'occasione ha creato il suggestivo slogan "Sardinia, almost a continent". Martedì alle 7,30 pm il Festival vedrà protagonista la Sardegna con la poiezione di "Sonetàula", ultimo film di Salvatore Mereu non in competizione. Mercoledì 24, alle 7,30 pm, presso il teatro Town Hall (123 W 43rd St.) in programma "Sonos ‘e Memoria" di Gianfranco Cabiddu sotto la direzione musicale di Paolo Fresu: una rassegna di immagini tra storia e tradizioni sarde. Giovedì 25 alle 5,30 pm "Arts and Skills" alla Columbia University (1161 Amsterdam Ave.) con la mostra fotografica "Mastros" di Daniela Zedda.
Infine, sabato 27, 1 pm, al Walter Reade Theater a Lincoln Center si terrà la conferenza "Cinema e turismo" sponsorizzata dalla Regione Sardegna.
(Pubblicato su America Oggi del 21/9/2008)
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