“Montalcino è un paese in una posizione ideale: continentale ma al tempo stesso non troppo lontana dal mare Tirreno. Il territorio può essere assimilato ad una piramide, che degrada verso le valli che la circondano. Questa piramide crea una notevole varietà d’ambienti, di esposizioni, altitudini e tipi di suolo.” Così Stefano Campatelli, direttore del Consorzio per il Brunello di Montalcino, descrive le valli intorno al piccolo paese della Toscana conosciuto in tutto il mondo per il suo vino.
Nato e cresciuto tra i vigneti del Chianti, Stefano ha iniziato la sua carriera da professionista del vino con una laurea in agronomia ed un master in enologia. Una strada che l’ha portato nel 1990 a dirigere il consorzio del prestigioso vino toscano: “Ho avuto la fortuna di vivere un’avventura meravigliosa a Montalcino, in un mondo che mi ha sempre affascinato sin da bambino”.
Tra i meriti del dott. Campatelli vi è quello di aver instaurato un rapporto stabile con gli Stati Uniti. A tal proposito gli abbiamo chiesto come è iniziata questa l’esperienza: “E’ nata nel 2001, dall’esigenza di essere presenti con una grande iniziativa sul mercato più importante per il Brunello e per Montalcino. Fu un’avventura. A giugno 2001 andai a New York per definire i particolari della manifestazione che volevamo realizzare nel novembre successivo. Riuscii a fare tutto insieme alla nostra agenzia e all’amico Tony May al quale avevo chiesto aiuto. Come è noto ci fu l’11 settembre e pertanto molti produttori volevano rinunciare ad organizzare una manifestazione il 6 novembre in una New York vuota e sfiduciata. All’ultimo decidemmo di partire. Quella fu una mossa vincente e fu molto apprezzata da tutti coloro che si occupavano di vino, anche perchè pochi parteciparono. Sembrava che tutto dovesse finire. Invece da quel momento la manifestazione è decollata.”
Oggi il giro d’affari complessivo del Brunello di Montalcino è di circa 130 milioni di euro di cui 20 milioni solo negli Stati Uniti. “La promozione nel mercato americano ora avviene attraverso due canali: un’iniziativa annuale, alla presenza di operatori ed opinion leader, ed attraverso l’enoturismo”. Il legame tra il Brunello e Montalcino è infatti strettissimo, tanto da fare del vino uno dei motivi principali di attrazione del paese. L’importanza della Toscana nel prodotto “Brunello” è ancora più evidente quando si parla del cliente ideale: “Ci rivolgiamo ad un consumatore consapevole che ama bere e mangiare ed è interessato ai nostri territori toscani.”
Il Consorzio del Brunello di Montalcino, nato nel 1967, ha il compito di tutelare, salvaguardare e promuovere il famoso vino toscano in Italia e nel mondo. L’altissima qualità raggiunta da questo vino ed il lavoro svolto dal Consorzio hanno permesso al Brunello di entrare come unico italiano nella Top 12 dei vini del ‘900 dalla prestigiosa rivista “Wine Spectator”. Una posizione insidiata dallo scandalo che ha colpito il vino nel 2008, quando in una sua inchiesta il settimanale “L’Espresso” ha denunciato l’esistenza di bottiglie in cui l’uva tipica Brunello era stata mischiata ad altre uve. Un tema dolente per gli amanti del Brunello, visto che l’inchiesta non è ancora chiusa del tutto.“Ne parleremo quando tutto sarà finito.” Commenta Stefano sull’argomento “Comunque esiste un'ipotesi di mancato rispetto del Disciplinare di Produzione da parte di alcune aziende, 5-6 su 200 produttori.”
Nonostante ciò il Brunello continua a dominare sulle tavole più prestigiose del mondo: dai Clinton alla Regina Elisabetta, da Springsteen a Mel Gibson questo vino è sempre presente nelle occasioni più importanti. Persino Carlo Azeglio Ciampi, ex presidente della Repubblica Italiana, ha più volte dichiarato di essere un grande estimatore del Brunello.
A questa domanda possono rispondere le centinaia di persone che, il 28 gennaio, si sono radunate presso l’Hilton di New York per partecipare alla giornata di degustazione dei vini italiani organizzata dall’Italian Trade Commission. La manifestazione, che ha occupato due piani dell’Hotel, ha dato agli avventori l’opportunità di degustare le più prestigiose etichette da Lombardia, Veneto, Abruzzo, Calabria e Toscana. I vini, disposti sulle lunghe tavolate preparate per l’occasione, sono stati offerti direttamente dai rappresentanti delle aziende. Ciò ha dato agli intenditori l’opportunità di assagiare i migliori prodotti per poi, dopo averli riversati nelle eleganti sputacchiere d’argento, commentarne le raffinatezze e i pregi direttamente con gli artefici.
Sundance Film Festival 2009, considered worldwide to be the most important window for independent movies, featured two Italians candidates.
“One Day in Life” (aka in Italy “Un altro pianeta”),the first feature film by director Stefano Tummolini, was presented with great success at the '08 edition of the Venice Film Festival. The movie is about an ordinary day lived by Salvatore, the main character, in Torvajanica Beach, located near Rome. It is about the strange people he meets, his relationship and his homosexuality. “When I started shooting this film I had a budget of about 1000 euro and only a week for the principal photography”, Tummolini said. He shot the whole movie with a digital camcorder. “One day in life” was chosen among 1,012 movies in the section “World cinema dramatic” of the festival and competed with another 15.
The other Italian movie participating in the competition this year was a documentary produced by RAI (Italian Broadcasting Company). “211: Anna”, a portrait of Anna Politkovskaya, the famous Russian journalist known for her reportages on the war in Chechnya and the death of hundreds of children during the Beslan school-hostage crisis. She was found shot in the elevator of her apartment building on October 7, 2006, a date that coincides with the birthday of the Russian Prime Minister, Vladimir Putin. The title is inspired by the 211 members of the Russian Union of Journalists who have been killed since 1991. This movie, presented for the first time on RAI Italian television, was a contender in the “World Cinema Documentary” section.
The Utah US/Film Festival, founded by actor and director Robert Redford in 1978, officially became the Sundance Film Festival in 1985 and is now the most important event dedicated to independent movies and artists who work outside Hollywood. It takes place in Utah, near Park City, and has helped many important filmmakers, such as Kevin Smith, Quentin Tarantino and Jim Jarmusch, jumpstart their careers.
This year marked the festival's 25th edition. Despite the beauty and originality of the Italian movies presented, the jury granted the first prize to "Push" which, based on the novel by Sapphire, was also voted best US dramatic movie.