Grandi locandine affisse per le strade della città annunciavano l’imminente apertura del festival più atteso dalla capitale: dal 9 al 17 Novembre, Roma ha aperto le porte al
Festival Internazionale del film [2]. Un’iniziativa nata nel 2006, che si ripete annualmente e che riscuote sempre maggior successo di critica e di pubblico.
La manifestazione si è svolta per lo più presso l’Auditorium Parco della Musica, il complesso architettonico firmato da Renzo Piano (che, tra le altre cose, ha progettato il New York Times building), che ha ospitato le principali sale di proiezione, il red carpet e il Villaggio del Cinema; ma l’intera città si è mobilitata per la riuscita di un evento che i romani amano ospitare.
Per nove giorni consecutivi gli amanti del cinema hanno potuto assistere alle proiezioni dei film in concorso, e l’intera manifestazione è stata seguita con interesse ed entusiasmo: i twitt e i post su facebook raccontavano, via via, ciò che il festival presentava.
Il festival romano è gemellato con il TriBeCa Film Festival di New York, fondato nel 2002 da Jane Rosenthal e Robert De Niro in risposta agli attentati dell'11 settembre 2001 al World Trade Center e la conseguente perdita di vitalità dell'area vicina di TriBeCa a Manhattan, e giunto alla sua settima edizione presenta una sorprendente varietà di film: non solo europei, ma anche orientali e americani sono i registi che hanno presentato a Roma le loro produzioni: Roman Coppola, Gabriel Polsky e Alan Polsky, Michele Placido sono solo alcuni dei nomi di spicco.
Dopo nove giorni trascorsi tra proiezioni di film inediti e incontri con prestigiose personalità del mondo del cinema e delle arti, come ogni anno, in una sala affollata di appassionati di cinema, sono stati annunciati, tra fischi di dissenso e applausi di apprezzamento, i vincitori della settima edizione del Festival internazionale del Film di Roma nelle varie categorie: il premino più ambito e più importante, il Marc’Aurelio d’Oro, è stato assegnato al film di Larry Clark, “Marfa Girl”, ambientato nella difficile realtà texana, il cui impatto sulla giuria è stato particolarmente forte: “Abbiamo scelto di premiare i film che ci hanno fatto discutere di più, perché in quanto tali ci avevano suscitato qualcosa” spiega Jeff Nichols nell’argomentare i motivi della scelta di premiare questo film, “Marfa Girl ha uno dei migliori cattivi degli ultimi 10 anni”
Scorrendo la lista dei premiati è possibile leggere alcuni nomi italiani: “Alì ha gli occhi azzurri”, a cui è stato assegnato il Premio Speciale della Giuria, è il film di Claudio Giovannesi che racconta il traumatico incontro/scontro di due culture diverse come quella italiana ed egiziana, un dissidio vissuto da un adolescente di origine egiziana nato in Italia, un ragazzo che cerca, tra amore e fuga, di conciliare le sue due, troppe diverse, radici culturali.
Paolo Franchi, che si aggiudica il Premio per la miglior regia, presenta “E la chiamavano estate”, un lungometraggio che racconta il difficile rapporto del suo protagonista con il sesso: Dino è un uomo che scosso dai traumi del passato non riesce a concretizzare una sessualità sana in complicità con la sua tenera compagna Anna interpretata da Isabella Ferrari, (vincitrice a sua volta del premio per la miglior interpretazione femminile), è quindi costretto, suo malgrado, ad appagare i desideri, a notte fonda, con prostitute e scambisti.
Al film ad alto tasso erotico e per la nudità della sua protagonista non sono stati risparmiati risate e fischi anche nel corso della conferenza stampa.
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E la chiamano estate. Trailer
Il Premio Prospettive per il miglior Lungometraggio va invece a Francesco Amato che in “Cosimo e Nicole” racconta una storia d’amore ai tempi del G8.
Tra i documentari, quello premiato è “Pezzi” di Luca Ferrari che cuce una triste tela con le storie di chi vive in periferia, traumatizzato e violentato dalla vita.
Vince il Premio Prospettive per il Miglior Cortometraggio il mistero che Antonello Schioppa racconta ne “Il gatto del Maine”.
Tra i fischi e gli applausi, tanti successi italiani, dunque, a Roma. E agli appassionati di cinema, la kermesse del film internazionale da appuntamento al prossimo anno.