Vi raccontiamo in breve alcuni momenti del viaggio di Angelino Alfano, Ministro della Giustizia, in Nord America. Per farlo dividiamo in due parti l'articolo. Cominciamo dall'ultimo appuntamento ufficiale a Manhattan, l'incontro che il guardiasigilli ha chiesto di avere con la comunita'.
Angelino Alfano e la comunità di New York
Il console generale Francesco Maria Talò lo ha presentato come il più giovane ministro della storia della Repubblica. Angelino Alfano, titolare del dicastero dedicato alla giustizia, ha concluso venerdì scorso lasua visita ufficiale americana con la comunità italiana di New York, raccolta nella sede del Consolato Generale.
Quella presente, lo scorso venerdì pomeriggio nella sede diplomatica di Park Avenue, era una rapprentanza variegata. Il Console Generale l’ha sapientemente descritta così: “Siamo qui con noi tanti 'mondi'. Quello che ha lasciato l'Italia diverse generazioni fà, con persone che sono al cento per cento americane ma che hanno il cuore vicino al Paese di origine. Alcuni di loro spesso hanno anche ricevuto onoreficenze italiane. Poi quello dei cittadini italiani in rappresentanza dei Comites, gli eletti al Consiglio Generale degli Italiani all’estero. Abbiamo con noi anche due parlamentari eletti all'estero, della scorsa e nuova legislatura. E ancora altri mondi, come per esempio quello delle associazioni d’arma, o quello legato alle regioni che esprimono la grande ricchezza del nostro territorio, l’arte, la cultura. Accanto a tutto questo infine un altra realtà: quella delle nuove generazioni, Sono presenti in questa sala, rapprentanti odierni di un Paese all’avanguardia, con scienziati, imprenditori, accademici.”
Ancora una volta il diplomatico non ha mancato di parlare di un'Italia che deve superare stereotipi facendo ‘sistema’: “Occorre stare tutti insieme per raccontare una nazione nuova che sta cambiando concretamente. Quest’anno si ricorda Galileo Galilei e dobbiamo farlo celebrando una continuità tecnolgica e scientifica (...). Sono momenti difficili, ma gli italiani sono capaci di nuovi slanci. Questo grazie soprattutto alla nostre ricchezze culturali che ci permettono di guardare al futuro. Noi, in un mondo che ha visto perdere l’hard power, abbiamo il soft power: la cultura. Nessuno la può cancellare e non può scoppiare come una bolla.”
Ed è facendo riferimento all’Italia statunitense, che ha prodotto anche Joe Petrosino poliziotto americano ucciso a Palermo, che Talò ha passato la parola al Ministro della Giustizia nel segno della continuità della lotta alla mafia.
Nelle parole del Ministro prima di tutto la soddisfazione di trovarsi tra amici:
“Rivedo alcuni volti per me noti, mi riferisco al quasi compagno di banco della scorsa legislatura, Salavatore Ferrigno, al nuovo collega Amato Berardi, all’amico Augusto Sorriso che conosco da quando ero ragazzino. Ma è soprattutto una gioia incontrare la comunità italiana, dopo che il console Talò mi ha fatto immergere così bene nella vita italiana newyorkese.”
Nel parlare dell’amicizia reciproca tra gli USA e l’Italia, Angelino Alfano ha sottolineato che gli italiani devono essere grati agli Stati Uniti così come gli americani devono dare atto alla comunità italo-americana di quello che è riuscita a dare. “L’America è grande non tanto per l’esportazione italiana di olio, di olive, di agrumi o di vino ma per quella di cervelli. Per la straordinaria ricchezza che abbiamo portato qui in questo senso.”
Diversi sono stati i cognomi di origine italiana citati dal Ministro di personalità che occupano cariche negli USA a diverso livello: “Queste tracce sono piantume - ha detto Alfano - sentimento, fertilizzante anche per il futuro, perchè c’è una nuova Italia. Ci sono stati due-tre grandi flussi migratori. Ora ne abbiamo un altro. Si tratta di giovani che non arrivano con la valigia di cartone, e forse neanche con la valigia. Si sono laureati nei migliori atenei italiani, poi hanno fatto magari un master, e delle grandi multinazionali del credito, della finanza americana li hanno chiamati. Saranno loro che aiuteranno a risollevare gli USA dalla crisi.”
Per il guardiasigilli si tratta di una nuova sfida: “I tempi delle Little Italy con le comunità italiane autoreferenziali, o addirittura comunità regionali autoreferenziali, sono finiti. L’ho visto io personalmente. E’ un fatto generazionale. Abbiamo connazionali che rispondono all’identikit di emigranti portati qui non dalla nececessità, ma dalla globalizzazione. Questo dove c’è non solo il mercato più grande, ma anche un mondo del lavoro generoso nei confronti di chi ha talento ed energia. Dunque siamo di fronte ad una sfida inclusiva, accanto a comunità altamente identitarie e fortemente unite al proprio interno, ecco arrivare migliaia di 30/40 enni che non hanno un network, non fanno parte della rete classica. Occorrono dunque nuove forme di aggregazione”.
Tra le varie tematiche sottoposte a ‘tu per tu’ all’attenzione del Ministro, dopo il discorso ufficiale, abbiamo intercettato una richiesta da parte del Vice Segretario del GGIE, Silvana Mangione. Riguardava un tema che sta molto a cuore ad i-Italy: l’insegnamento della lingua italiana negli USA. La rapprentante ha domandato ad Alfano di chiedere ai responsabili del Governo un riesame per quanto riguarda i fondi diretti all’insegnamento della lingua italiana. Sappiamo infatti molto bene che andrebbe tenuta presente una specificità tutta statunitense su questo tema. E' infatti, per esempio, necessario un sostegno maggiore per quanto riguarda la formazione e l’aggiornamento professionale.
La conferenza stampa e la questione giustizia in vista del G8 a Roma
La stessa mattina, nel corso della conferenza stampa ai giornalisti, Angelino Alfano aveva descritto alcuni punti della sua visita in nord America come Ministro della Giustizia. In vista del G8 di maggio a Roma, il Ministro ha incontrato a Ottawa il suo collega Robert Nicholson e a Washington, l’ Attorney General, Eric Holder. Per quanto riguarda New York ha visitato il Metropolitan Correctional Center e la sede dei Marshal federali nella Lower Manhattan.
“C’è una nuova Italia anche per quanto riguarda il contrasto alla nuova criminalità. Un’antimafia nuova che è l’antimafia delle leggi.” Ed il Ministro ha così illustrato l’agenda: “ Ci batteremo per un coordinamento delle politiche contro la criminalità organizzata nel mondo. Occorre una rete mondiale per fronteggiarla. Vogliamo combattere i patrimoni mafiosi e criminali ovunque si annidino. Secondo Giovanni Falcone il contrasto alla mafia passa per l’aggressione ai beni mafiosi. Questi temono molto di più la confisca dei loro patrimoni che la perdita della libertà personale. Il carcere, l’arresto fanno parte del rischio d’impresa. Ma il depauperamento è inaccettabile per chi passa una vita ad accumulare patrimoni illegalmente.
Abbiamo proposto un modello italiano che si è rafforzato da poco con l’approvazione di norme che prevendono la possibilità di arrivare alla confisca anche anche dopo la morte. Ora abbiamo anche il cosidetto ‘sequestro per equivalente’. Consente di sequestrare anche beni non prodotti illecitalmente, ma equivalenti a quelli prodotti illecitalmente. Abbiamo anche illustrato il nostro ‘fondo unico giustitiza’ che consente di far confluire tutti i beni sequestrati da destinare alle associazioni che combattono la mafia”.
Altro argomento, trattato negli incontri del ministro, è stato quello del cyber crime, la criminalità informatica con particolare riferimento al furto d’identità.
In un momento di crisi economica diventa poi è sicuramente parso meno astratto anche il tema della responsabilità delle società dei capitali. Il ministro ha parlato di sanzioni graduate:
“Stiamo vivendo un tempo di crisi economica. Pensiamo che l’accumulazione illecita dei capitali sia un doping al mercato perchè si violano le regole. (…) inoltre nessuno deve ripararsi dietro società di capitali per commettere crimini e accumulare ricchezze illecite”.
Per quanto riguarda la riforma carceraria Alfano ha detto: “I primi di maggio devo presentare un piano. Ho visitato le strutture qui in cerca di spunti. In Italia sono attualmente detenute 60 mila persone in condizioni - ha detto il ministro - non sempre umane".
Nello slide show altre immagini dell'incontro (foto di Sara Capraro)
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