Riceviamo e pubbilchiamo la testimonianza inoltrataci da Gianluca Galletto (maggiori informazioni nel suo blog [2])
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Ieri sono stato al Consolato per la celebrazione del giorno della memoria della Shoah, che, ahimè, fece migliaia di vittime anche in Italia.
Il Consolato ha avuto la bellissima idea di far leggere i nomi di tutte le oltre ottomila vittime accertate italiane pubblicamente, per strada, davanti all’ingresso del Consolato. Oltre alla partecipazione dell’ambasciatore Italiano presso l’Onu e del suo omologo da Israele, sono venute anche un paio di scuole ebraiche di NYC e gli alunni della Scuola Italiana di NY. Ma la cosa piu bella è stata la partecipazione di decine e decine di persone che, dalle 9 del mattino alle 16 di sera si sono avvicendate nella lettura.
I testi erano posti su quattro podi e relativi microfoni. E faceva un freddo cane. Molti gradi sotto zero. Park Avenue no ha un gran traffico spontaneo di persone essendo una zona esclusivamente residenziale, ma molte si sono incuriosite ed erano molto compiaciute.
Non posso nascondere il fatto che leggendo quei nomi mi sono venute lacrime agli occhi molte volte. Non potevo quasi credere che tante persone siano state cancellate dal mondo, intere famiglie (a volte c’erano serie di 15-20 nomi con lo stesso cognome), solo per avere una origine, un’appartenenza culturale, prima ancora che per seguire una religione.
Ci pensiamo tante volte, ma rischiamo di farci l’abitudine. E' solo con momenti di riflessione, in cui ci si ferma un attimo dal casino quotidiano, che si riesce a percepire la drammaticita’ degli eventi. Ed e quello che e successo a me.
Ben vengano iniziative cosi, ma vorrei che ve ne fossero di piu serie e capillari nella scuola. In Italia mi sono confrontato spessissimo con una fondamentale e crassa ignoranza rispetto agli ebrei e l’ebraismo.. Eppure se tutti andassimo a cercare nel nostro albero genealogico, soprattutto al sud e nel medio evo, ne troveremmo tanti. Quante volte ho sentito banalita’ o stereotipi piuttosto stupidi, il piu stupido di tutti; "gli ebrei sono tutti ricchi", soprattutto se si tratta degli ebrei di New York. Una stronzata come dire che gli italiani sono tutti de grandi cantanti lirici... E questo è il minimo. C’e poi la confusione costante fra la religione e la cultura. Ebraico con ebreo.
New York è la città con il piu gran numero di ebrei o persone di cultura ebraica al mondo, con circa 3 milioni. Di tutti I tipi, religiosi e non, ortodossi, Hassidim, riformati, conservative, totalmente laici (gran parte), atei, anti religiosi in genere. C’e di tutto. Come c'è di tutto fra gli ebrei in giro per il mondo e come in Israele (dove proporzionalmente ci sono piu atei o laici, che fra tutte le altre comunità ebraiche del mondo). Ma purtroppo è proprio dall’ignoranza crassa e dalla banalizzazione che spesso si giunge a ben altri orrori. E un po’ di educazione su cosa e l’ebraismo e la religione ebraica e gli ebrei.
E lo stesso andrebbe fatto meglio per gli arabi e I musulmani (altra grande stupidaggine ricorrente è infatti l’uso come sinonimo di musulmano e arabo). E per tante altre cose. Il ragionamento e estensibile a tante altre cose, gli omosessuali per esempio...Sugli ebrei abbiamo un pochino di responsabilità un pò particolare, perchè, purtroppo, l’olocausto è passato anche da noi.
Source URL: http://test.casaitaliananyu.org/magazine/article/la-testimonianza-il-mio-giorno-della-memoria-park-avenue
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