Il secondo giorno della Conferenza Giovani Italiani nel Mondo è stato turbato da un'articolo comparso sulla prima pagina del quotidiano di centro-destra "Libero", un giornale stampato nel Nord Italia e solitamente favorevole a Silvio Berlusconi. L'articolo in questione era intitolato "Importiamo Papponi", appellando in tal maniera i giovani delegati alla conferenza.
L'articolo avrebbe voluto denunciare il presunto spreco di denaro pubblico per la copertura delle spese necessarie all'organizzazione dell'evento, che ha coinvolto oltre 400 giovani da tutto il mondo, riunitisi a Roma per discutere una serie di questioni inerenti la loro vita di cittadini italiani discendenti da emigranti. La conferenza, che oggi concluderà suoi lavori è stata la prima del suo genere dedicata ai giovani italiani all'estero..
i-Italy è stata presente alla conferenza sin dal primo giorno. Abbiamo accettato volentieri la richiesta di un gruppo di giovani delegati i quali, infuriati per l'articolo chiedevano uno spazio per poter esprimere il loro dissenso. Dissenso condiviso da chiunque nell'edificio della FAO, dove molti hanno rimarcato la crescente xenofobia di alcuni gruppi in Italia, tanto verso gli immigrati, quanto nei confronti dei figli dei nostri emigranti.
Segue il documento ufficiale prodotto dal CGIE in occasione dell'accaduto.
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In nessun Paese del mondo un organo di stampa avrebbe accolto i propri giovani cittadini residenti all'estero, riuniti a Roma per un'importante Conferenza, con un insulto dai toni razzisti e xenofobi.
Questa la risposta data dal Cgie, diffusa in un comunicato stampa, alle critiche fatte da Vittorio Feltri nell'articolo di apertura di Libero di oggi.
Il Consiglio Generale degli Italiani all'Estero, organismo istituito da una legge italiana, e che lavora sulla base di puro volontariato, è orgoglioso di aver promosso la Prima Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo, che si sta svolgendo a Roma, articolata in Commissioni Continentali e tematiche, seguite da dibattito in Assemblea Plenaria.
Sia il Governo Prodi sia il Governo Berlusconi hanno compreso l'esigenza di recuperare all'Italia il tesoro rappresentato dai giovani italiani residenti all'estero, di prima o di successive generazioni, e hanno reso possibile la realizzazione della Conferenza.
L'importanza dell'operazione è stata riconosciuta dai massimi vertici dello Stato, il Presidente della Repubblica e i Presidenti di Camera e Senato, che hanno accolto a Montecitorio delegati e invitati in una seduta straordinaria di grande valore simbolico e sostanziale.
I lavori - si legge ancora - hanno finora evidenziato la ricchezza di analisi e proposte dei giovani, pronti a continuare ad operare in rete, fra loro e con l'Italia, al fine di reciproco arricchimento culturale, linguistico, economico e sociale e del progressivo, positivo consolidamento del 'sistema Italia' all'estero.
Il Cgie è convinto che questa visione proiettata nel futuro possa contribuire a superare concezioni provinciali e ipernazionalistiche che ancora affiorano su alcuni strumenti di stampa.
L'assemblea continua sull'impulso dato dal Capo dello Stato e dai Presidenti dei due rami del Parlamento.
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