New York City riconosce ufficialmente il "Lucky Corner” di East Harlem!
A distanza di 63 anni anni dalla scomparsa del congressman Vito Marcantonio, la City ha deciso di riconoscere ufficialmente il suo “Lucky Corner” a East Harlem dove amava tenere i suoi comizi di fronte a migliaia di sostenitori, in prevalenza italiani e portoricani.
Altre figure politiche del tempo avevano cercato di conquistare l’elettorato in quell’angolo a 116th Street e Lexington Avenue lato nord-east, ma non erano mai riuscite a scalzare la straordinaria popolarità del più preminente leader di East Harlm Vito Marcantonio, rieletto per sette mandati al Congresso dal 1935 al 1951.
La cerimonia della dedica è stata voluta dalla presidente del Consiglio comunale di New York Melissa Mark-Viverito italo-portoricana d’origine, giunta al termine del suo mandato, che si è ricordata della tramandata popolarità di Vito Marcantonio tra la popolazione portoricana odierna, mentre qualche mese fa aveva sollevato il polverone sulla rimozione della statua del Grande Navigatore a Columbus Circle.
Gerald Meyer, docente e autore dello studio “Vito Marcantonio: Radical Politician”, oltre ad altre pubblicazioni riguardanti la carriera politica del congressman italoamericano nato e cresciuto a East Harlem ha ricordato anche le personali relazioni sociali di Marcantonio con il suo elettorato.
Il professor Meyer ha parlato del “Lucky Corner: its History its Future”. “Marcantonio diceva: dietro l’anti-comunismo marcia il fascismo. Aveva capito che la campagna contro il comunismo stava danneggiando la classe lavoratrice e altre minoranze”, ha ricordato Meyer docente della City University e studioso del “fenomeno Marcantonio”.
È seguita una performance di Roberto Ragone, co-chair del Vito Marcantonio Forum, che ha impersonato il congressman nella lettura di alcuni brani dei suoi appassionati discorsi, mentre il cugino Frank Marcantonio Jr. ha ricordato aneddoti raccontati in famiglia.
Vito Marcantonio aveva ripudiato la politica dei Democratici e dei Repubblicani in Congresso dove era entrato come appartanente al American Labor Party da lui fondato nel 1936, mantenendo le promesse elettorali per combattere alla Camera per l’indipendenza di Porto Rico e per i diritti civili.
Marcantonio non è mai stato visto di buon occhio dal resto del Congresso che l’aveva accusato anche di mantenere legami con il comunismo, inoltre perché era stato l’unico ribelle deputato a votare contro la guerra in Corea.
Vito Marcantonio era succeduto al Congresso al suo amico, compagno di lotta e vicino di casa Fiorello La Guardia, dopo che “Little Flower” era diventato sindaco di New York nel 1934.
Marcantonio dopo la sua prima elezione aveva piazzato il suo ufficio a poca distanza dal suo “Lucky Corner” a 116th Street dove era solito ricevere personalmente il suo elettorato del18th Congressional District che attendeva con pazienza certosina il proprio turno per esprimere i propri problemi o trovare conforto.
Il congressman italoamericano il 9 agosto del 1954 si è accasciato al suolo nel City Hall Parl dove è morto all’età di 51 anni e nonostante la Chiesa cattolica avesse rifiutato a Vito Marcantonio il funerale religioso, a East Harlem decine di migliaia di persone si erano assiepate ai lati della strada al passaggio del feretro per l’ultimo saluto al “difensore dei poveri”.
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