Lucifero brucia l'Italia

Doriana Varì (August 20, 2012)
Dalla meta' di luglio il Belpaese e' stretto nella morsa del caldo africano che provoca numerosi danni all'agricoltura e alla macchia mediterranea.

La stagione estiva quest’anno aveva esordito con un caldissimo Scipione, a cui aveva fatto seguito Caronte, e poi Minosse, Ulisse, Nerone, Caligola; ora e’ la volta di Lucifero, il settimo anticiclone proveniente dall’Africa che attanaglia l’intera Europa da quasi due mesi. 

Con temperature che raggiungono i 43 gradi l’Italia affronta una delle estati piu’ calde degli ultimi duecento anni e aspetta impaziente le perturbazioni piovose che i metereologi promettono per fine Agosto. 

E mentre le zone marittime accolgono orde di turisti accaldati e impazienti di godere la fresca brezza del mare, nelle campagne e in montagna il caldo e l’afa provocano gravi danni: a causa della siccita’ i raccolti saranno dimezzati e il settore dell’agricoltura subira’ perdite per piu’ di un miliardo di euro: ad essere colpiti sono soprattutto i prodotti simbolo del Made in Italy come il pomodoro,  il mais e la soia che sono alla base dell'alimentazione degli animali allevati per produrre i prestigiosi formaggi e prosciutti a denominazione di origine, ma anche il vino con una vendemmia prevista di qualita' ma contenuta.

Mentre le piantaggioni seccano, Lucifero brucia le foreste. I dati che Coldiretti offre sono particolaemente allarmanti visto che  dal 2011 si e’ registrato un raddoppiamento degli incendi lungo tutta la penisola: la superfice percorsa dalle diamme e’ aumentata del 104%, il numero dei roghi e’ aumentato del 79%, e dall’inizio dell’anno si sono registrati gia’ 5.375 incendi boschivi dovuti non solo al caldo e alla siccita’ ma anche alla mano criminale dei piromani, e infatti 300 persone sono state denunciate dal Corpo Forestale dello Stato.

“Ancora a rischio” sottolinea la Coldiretti “c'e' un patrimonio di oltre 10 milioni e 400 mila ettari di superficie forestale che negli ultimi 20 anni e' aumentata di circa il 20 per cento”.

Ininterrottamente a lavoro sono allora nemerosissime squadre dei vigile del fuoco, del Corpo forestale ma anche della protezione civile: oltre al fumo nero degli incendi si alzano al cielo centinaia di canadair e a terra sono milioni gli operai che lottano contro le fiamme, e cio’ nonostante, l’allarme e’ ancora attivo lungo tutta Italia: la regione piu’ colpita dalle fiamme e’ la Campania dove solo ieri sono scoppiati 60 incendi, seguono la Toscana, il Lazio, la Calabria.

A Quindici, in provincia di Avellino, l’incendio si trasforma in dramma: Michele Giglione, un operaio cinquantasettenne, ha perso la vita durante le operazione di spegnimento di un incendio boschivo.

Per i prossimi giorni non sono previsti miglioramenti: il caldo si fara’ ancora piu’ intenso,  mercoledi’ l’allerta raggiungera’ il livello tre, quello piu’ elevato, con 17 citta’ a rischio.

Intanto la Coldiretti stila e diffonde un breve vademecum contro gli incendi in cui si invita chiunque avvisti un incendio a “non prendere iniziative autonome”, piuttosto “Informare Corpo forestale (1515) o Vigili del fuoco (115) o anche Polizia, Carabinieri, Prefettura, Comune”.

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